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martedì 10 aprile 2012

Cantiamogliene 4!

 

Born in the U.S.A.



In realtà questa nuova rubrica, “Cantiamogliene 4!”, non nasce negli Stati Uniti, ma nello spazio virtuale di questo blog. Il suo carattere principale è quello di prendere spunto da un brano, da un verso, da un aneddoto appartenenti al mondo della musica per poi legarsi ad un tema d’attualità cittadina.
Born in the U.S.A.” è una delle canzoni più famose del grande cantautore americano Bruce Springsteen. Il riferimento al proprio Paese del titolo potrebbe lasciar pensare ad un’ode patriottica. Tutt’altro. Nascere negli Stati Uniti è significato per molti dover combattere una guerra, quella del Vietnam, che viene più o meno apertamente definita inutile dal Boss.


 
Potremmo dire che nel bene e nel male ognuno di noi ha una dicitura all’interno della propria carta d’identità: “nato a”.
C’è chi gli dà più peso, chi meno, fatto sta che da questa Pasqua in poi sarà più difficile vedere associato a quella dicitura il nome di Recanati.
Dispiace veder chiudere il punto nascite del Santa Lucia, perché senz’altro rappresenta uno dei pochi reparti di un ospedale in cui le gioie superano i dolori.
Scelte della Regione, imposizioni legislative nazionali?
Nella logica del risparmio delle risorse e dell’unificazione dei reparti, risulta difficile prevedere un futuro roseo per una struttura come quella recanatese. L’edificio ha una certa età, la posizione non è delle più comode, ma anche molti altri centri limitrofi lamentano le stesse criticità (basti pensare a Loreto, Osimo, ecc.).
Forse la soluzione migliore sarebbe quella di creare un progetto condiviso, proprio tra paesi limitrofi, cercando di superare le barriere provinciali e ripensando gli accorpamenti con centri troppo distanti.
Magari dovremmo rinunciare comunque alla scritta “nato a Recanati”, ma potremmo ripiegare su un pur sempre onorevole “nato a Villa Musone”!

LP

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