Raccolta firme per tenere l’erba tossica
Oggi parliamo di
qualcosa che sembra lontano dalla musica, parliamo di campi sportivi.
Dico sembra
lontano, perché in realtà non è così: è vero che gli stadi nascono come
impianti dedicati allo sport, ma anche la musica ha saputo costruirsi al loro
interno una storia fatta di grandi eventi e concerti indimenticabili.
Prendiamo Wembley
ad esempio, lo stadio della nazionale di calcio inglese. Inaugurato nel 1923,
oltre ad essere stato sede di importanti gare di olimpiadi, mondiali, coppe
nazionali ed europee è stato uno stadio ricchissimo di eventi musicali.
Ci hanno suonato
nell’ordine: Pink Floyd (1974), Queen (1986), Michael Jackson (1988), Bon Jovi
(1995), Oasis (2000) e di nuovo Bon Jovi (2000).
Nel 1992 si è tenuto
a Wembley il concerto tributo a Freddie
Mercury, organizzato dai rimanenti membri dei Queen dopo la morte del loro
cantante, con la partecipazione di molti dei principali cantanti in
circolazione.
Anche se l’evento
più grande in assoluto forse fu il Live Aid del 1985, anno in cui sfilarono sul
palco allestito nel più importante stadio del Regno Unito tutte le maggiori
rockstar dell’epoca, per raccogliere fondi a sostegno delle popolazioni
africane colpite dalla carestia.
Eppure, nonostante tutto
questo glorioso passato il vecchio Wembley Stadium è stato demolito nel 2003
per lasciare spazio ad un nuovo impianto, più moderno.
Certo, demolire un
vero e proprio monumento dello sport e della musica in nome del progresso può
essere discutibile, ma i pragmatici inglesi avevano bisogno di uno stadio al
passo coi tempi ed ecco che oggi al posto delle mitiche torrette gemelle del
vecchio ingresso, vi troverete davanti un ben più avveniristico arco d’acciaio!
Di sicuro in Italia
una decisione del genere avrebbe riscontrato una maggiore ostilità, basti
pensare a quanto avvenuto a Recanati.
Per un campo, il
Fratelli Farina, che forse ha una storia solo un tantino più insignificante di
Wembley, è stata indetta una raccolta firme e si è costituita una pagina
Facebook.
Per carità, il
legame affettivo col “campo sportivo vecchio” è innegabile. Tantissimi ragazzi
più o meno adulti hanno mosso là i loro primi passi calcistici, i più grandi
ricordano anche le partite della Recanatese.
Tuttavia, a parte
il discorso logistico (ormai un campo sportivo a ridosso del centro storico è un
qualcosa di anacronistico), il Fratelli Farina era un campo che cadeva
letteralmente a pezzi. Sarebbe stato da rifare quasi da zero: impianto di
irrigazione, spogliatoi, fognature, drenaggio e manto d’erba sintetica. Per non
parlare delle dimensioni e del muro di cemento a fondo campo.
Soffermiamoci
sull’erba sintetica ad esempio. La macinatura di gomma, cioè i cosiddetti
gommini neri di cui era ricoperto il campo, è potenzialmente dannosa per la
salute, tant’è che non viene più utilizzata nei terreni di più recente
costruzione.
Il fatto che il
Comune volesse cedere parte dei rotoli d’erba smantellati ha fatto
immediatamente drizzare i capelli a quelli che erano a conoscenza di questa
circostanza.
La cosa buffa è che
molti di essi sono gli stessi che hanno firmato gli appelli per mantenere il
campo e continuare a farci giocare i bambini!
Ora, se l’erba “tossica”
si cede ai privati non va bene, se ci giocano sopra i bambini sì?
Mah, per fortuna il
Comune ha precisato che non si sta regalando nulla di tossico, al contrario di
quanto scritto da qualcuno, e i bambini ora si allenano al Tubaldi con
spogliatoi nuovi, campo nuovo e quant’altro.
Sicuramente il
vecchio campo sportivo sopravviverà nella nostra memoria, ma per ora la nuova
soluzione proposta sembra molto più funzionale, che poi se gli appassionati di
calcio e di musica hanno saputo fare a meno del vecchio Wembley, anche i
recanatesi potranno fare a meno del Fratelli Farina!
LP
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