Cerca nel blog

sabato 8 dicembre 2012

Cantiamogliene 4!



A noi le centrali…a loro gli ospedali!


Questa settimana regaliamo una citazione ad una delle terre più musicali del pianeta, il Brasile.
Antonio Carlos Brasileiro de Almeida Jobim, semplicemente noto come Tom Jobim è considerato uno degli inventori della bossa nova, assieme a Vinicius de Moraes e Joao de Gilberto.
Si tratta di un genere musicale che deriva dal samba, caratterizzato da un ritmo piuttosto lento e dall’assenza di particolari virtuosismi vocali.
Uno degli esempi più famosi di bossa nova è la canzone “Aguas de março”, soprattutto nella versione cantata dalla coppia Tom Jobim – Elis Regina.
Il testo di Jobim è molto semplice, ma particolarmente evocativo. L’autore, facendo coincidere ogni inizio di verso con un “è”, non fa altro che elencare tutta una serie di immagini riferite all’arrivo delle piogge di marzo.
In Brasile, emisfero australe, il terzo mese dell’anno rappresenta la fine dell’estate e l’arrivo della stagione umida, è insomma il periodo più malinconico dell’anno.
Come ben si sa, però, la musica è capace di trasformare questa negatività in energia positiva.
Nella versione inglese (“Waters of Mars”) destinata al mercato anglo-sassone, Jobim fu costretto ad apportare delle modifiche: il marzo dell’emisfero boreale coincide con l’inizio della primavera e la visione dunque si capovolge completamente!
Questione di prospettive. Come da noi, nelle Marche, quando ci chiedono della politica regionale.
Come va? Dipende da dove la si guarda.
Ad Ancona bene, a Fabriano pure, a Fermo non ci si lamenta, a Macerata male, a Recanati malissimo!
Su quali basi sono ponderate le decisioni della giunta regionale, capaci di cambiare i destini di piccole e grandi comunità? Alcune volte i ragionamenti razionali che stanno dietro certe scelte sfuggono completamente alla nostra comprensione.
La politica ospedaliera, ad esempio, viene fatta e rifatta più volte l’anno ed ora l’ultima news è la creazione di 5 “aree cliniche”: Pesaro, Fabriano, Ancona, Fermo e Ascoli.
Adesso Fabriano e Fermo da dove saltano fuori?
Per la Cisl la motivazione è chiara ed è ovviamente frutto di un lungo e complesso ragionamento: Fabriano è la città del presidente Spacca e Fermo è la città del suo vice Petrini.
E a noi, che più volte abbiamo sostenuto che la Val Musone rappresenti un bacino d’utenza che una rete sanitaria razionale non può lasciare insoddisfatto, che ci resta?
A noi consentono di fare la centrale a biogas. Va bene che non è una centrale nucleare, va bene che ci piace il concetto di trasformare il letame ed altri scarti agricoli in energia tramite micro-impianti, ma non è tutto rose e fiori.
Esperienze in Germania ci dicono che i problemi possono essere frequenti e soprattutto che le coltivazioni potrebbero subire un drastico cambio di destinazione dalla produzione alimentare verso quella energetica con un conseguente abuso di sostanze chimiche per incrementare la resa dei terreni.
Ma che ci possiamo fare noi che non abbiamo santi in paradiso…o meglio, in Regione!?!
La malinconia ci assale sapendo che a questo punto dovremmo attendere un governatore recanatese per farci ascoltare (stiamo appurando che il tanto pubblicizzato assessore di casa serve a ben poco…), anche perché questo implica che i politici recanatesi attualmente non possano far altro che rispettare mestamente le decisioni dei compagni di partito…
Se i brasiliani provano tristezza per l’aguas de março…noi non stiamo certo meglio con la neve di dicembre!


LP

Nessun commento: